Nella mente di molti fan, Platinum è l'album che ha segnato una svolta nella carriera di Mike Oldfield. Questo è infatti il primo album che potrebbe essere definito "commerciale", nel senso non peggiorativo del termine.
Fino a Incantations, il lavoro di Mike Oldfield è caratterizzato da due aspetti principali: la preferenza per pezzi lunghi che occupano ciascuno un lato completo del vinile e la totale assenza di canzoni. Con Platinum, entrambe queste caratteristiche vengono abbandonate del tutto, risultando in quello che è forse il primo album ascoltabile dell'artista.
Ma il passaggio non è così brutale come ci si potrebbe aspettare: nella sua versione a 33 giri, l'album presenta sulla prima facciata quattro brani strumentali (se si escludono gli effetti vocali e i ritornelli) incatenati insieme, che richiamano il passato del chitarrista, e il secondo lato lascia intravedere la direzione che prenderà negli album che seguiranno.
Così, le quattro parti di Platinum contengono dei bei momenti, come questa terza parte molto giustamente sottotitolata "Charleston" e durante la quale passerai di sorpresa in sorpresa, passando da brillanti effetti vocali ad un assolo di basso tecnicamente senza difficoltà ma musicalmente eccezionale. Nella sua interezza, questo pezzo che dà il titolo all'album delizierà quindi tutti i fan di Tubular Bells e Ommadawn, senza tuttavia eguagliarli in quanto a genialità.
Le ultime quattro canzoni, nel frattempo, devono aver confuso più di un fan quando questa opera è stata pubblicata.
Dopo un ingresso strabiliante con grandi rinforzi di campane tubolari, qual è la nostra sorpresa di scoprire una canzone nella vena più pura della futura hit "Moonlight Shadow"! Meno ritmata di quest'ultima, emerge comunque una melodia facile da ricordare e una voce femminile calda ma abbastanza classica come piace a Oldfield. Infine, dopo una strumentale che prefigura i deliri elettronici degli anni '80, l'album si conclude con una superba cover di un pezzo di George Gershwin e la svolta musicale è così chiaramente iniziata.
Senza giudicare i meriti di questo cambio di direzione, è chiaro che questo album, senza essere il suo migliore, rappresenta per i fan un ottimo biglietto da visita e permette a chi lo desidera di scoprire l'opera di questo polistrumentista. Non basta gridare al genio ma ascoltare lo stesso con attenzione.
ELENCO DEI BRANI:
01. Platinum - Parte 1
02. Platinum - Parte 2
03. Platinum - Parte 3
04. Platinum - Parte 4
05. Woodhenge
06. Sally
07. Punkadiddle
08. I Got Rhythm
FORMAZIONE:
Alan Schwartzberg: Batteria
Demalza:
Percussioni
Francisco Centeno:
Basso
Hansford Rowe:
Basso
Mike Oldfield: chitarre/tastiere/voci, vibrafono
Morris Pert: percussioni
Neil Jason: basso
Nico Ramsden: chitarre
Peter Lemer: tastiere
Pierre Moerlen: percussioni
Sally Cooper:
Wendy Roberts: voci