A Saurcerful Of Secrets, risalente al 1968, è il brano della svolta stilistica dei nuovi Pink Floyd, dopo l'esordio di THE PIPER AT THE GATES OF DAWN.
La canzone rappresenta una sorta di anno zero in cui la band intraprese una direzione musicale del tutto autonoma data spinta composività barrettiana. La registrazione della suite arrivo per caso. La band aveva raccolto sei tracce per il secondo album e occorreva riempire ancora alcuni minuti; Norman Smith diede fiducia al gruppo permettendogli di utilizzare questo "buco" per completare l’album con quello die ritenevano opportuno.
Wright: “Quando provavamo ci lanciavamo in numerose improvvisazioni, e di solito dalle prove portavamo in studio qualcosa di nuovo. In questo caso cominciammo A Saucerful Of Secrets dal nulla, in studio. Liberi di esprimersi senza condizionamenti i Pink Floyd confezionarono un prodotto musicale che batteva nuovi terreni, lavorando per la prima volta intorno a una suite i cui temi strumentali mutavano e si evolvevano in modo assolutamente inconsueto.
La prima rivoluzione riguardò la purtitura del brano. Nessuno del gruppo aveva nozioni di solfeggio tali da poter sviluppare uno spartito tradizionale, così si ricorse a una sorta di tecnica artigianale influenzata dagli studi di architettura di Mason e Waters. Da bravi architetti mancati, Nick e Roger “progettarono" il pezzo disegnandolo non per note ma attraverso linee crescenti e decrescenti, forme dinamiche, apici e solchi.
Gilmour: “Non posso dire che capivo davvero cosa stesse succedendo mentre quella canzone prendeva forma, con Roger seduto a disegnare piccoli diagrammi su mille pezzi di carta".
Ancora Gilmour: “La prima parte è tensione che sale e paura. La sezione mediana, con i suoi rumori violenti, evoca la guerra in atto. E la conclusione e una sorta di requiem".
La suite si compone di quattro sezioni:
1) Something Else 3:57
2) Syncopated Pandemonium 3:06
3) Storm Signal 1:37
4) Celestial Voices 3:17
Something Else registrata mediante la percussione (con modulazioni crescenti) dei piatti della batteria con bocchette morbide, una scelta che nei concerti permetteva a Waters di sfogare la sua potenza fisica con movenze accentuate, quasi teatrali. Il brano proveniva dal concerto Games For May: era infatti la registrazione etichettata come Tape Down.
La seconda sezione: Syncopated Pandemonium, muoveva attraverso una serie di effetti e sovraincisioni terminanti in un crescendo violentissimo che riportava alla mente l'infuriare di una battaglia tra le forze contrapposte del Bene e del Male. Qui La batteria regnava sovrana attraverso un tema ritmico riproposto in loop (dal vivo, invece, Mason doveva mettere a dura prova la propria resistenza fisica). Alla sezione ritmica sì univano il suono sinistro e urlante della Telecaster di Gilmour suonata con il bottleneck e l'inserimento impazzito di Wrigth a “percuotere” il pianoforte con il palmo della mano e addirittura con i gomiti. Infine Waters a martoriare il gong con colpi sempre piu’ veementi.
La terza sezione, Storm Signals, rappresentava il momento della quiete dopo la furiosa battaglia tra luce e oscurità. Il breve segmento introduceva la quarta e ultima parte della suite.
Celestial Voices, trionfo del Bene sul Male attraverso una sorta di ascensione angelica sospinta dal suono di un organo da chiesa. Wright aveva da poco iniziato a prendere confidenza con il mellotron (il famoso precampionatore a tastiera) utilizzando l’effetto Brass per Syncopated e Strings per Celestial Voices. Il tema organistico concludeva la versione in studio del brano.
Dal vivo la band si univa a Wright in un finale poderoso e slanciato.
La pellicola di Maben ripropone visivamente l’happening inciso dalla band nella primavera del 1968 ad Abbey Road. lndelebili nei ricordi degli spettatori le immagini di Gilmour seduto tra la polvere dell'anfiteatro con i suoi Rav-Ban, intento a produrre un caleidoscopio di suoni dalla sua chitarra, quelle di Wright che scuote con veemenza del suo pianoforte e soprattutto Waters, la cui sagoma mentre percuote violentemente il gong si tramuterà nell’iconografia sinbolo di questo film.