Articolo Psichedelico
Psichedelico. Rock psichedelico - Americano/Inglese
Il rock psichedelico è un sottogenere della musica rock sviluppatosi ontemporaneamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito fra gli anni sessanta e settanta. Si ispira alle sperienze di alterazione della coscienza derivanti dall'uso di sostanze psichedeliche come annabis, funghi allucinogeni, mescalina, e soprattutto LSD.
L'invenzione dell'espressione "rock psichedelico" viene invece solitamente ricondotta ai 13th Floor Elevators, che nel 1966 pubblicarono un album dal titolo The Psychedelic Sounds of the 13th Floor Elevators ( Vedi foto n.2 ). Fondamentale il contributo dato da gruppi come i Pink Floyd che hanno portato questo genere ad elevati livelli di perfezione stilistica.
Il rock psichedelico era in genere concepito come musica suonata sotto l'influsso di sostanze psichedeliche e da ascoltare in una analoga condizione. L'assunzione filosofica, implicita o esplicita, era che questa uguale condizione del musicista e dell'ascoltatore consentisse una comunicazione artistica a un livello particolarmente profondo, e irraggiungibile dalla tradizionale musica "lucida".
In relazione a questo atteggiamento va anche letta l'importanza attribuita da alcuni musicisti a piante psicotrope come il peyote, associato ad antiche tradizioni sciamaniche dei nativi americani e quindi dotato di una valenza spirituale e metafisica specifica (la tradizione dei nativi americani gioca per esempio un ruolo fondamentale nella simbologia psichedelica dei Doors).
Il panorama rock psichedelico è piuttosto eterogeneo. Diversi gruppi e artisti hanno reinterpretato in chiave psichedelica diversi sottogeneri di musica rock: fra i generi di riferimento più frequentemente adottati vanno citati il blues-rock (Doors, in parte i Pink Floyd), l'hard rock, e il jazz rock (Gong).
Vi sono differenze anche rispetto alle modalità di rappresentazione musicale dell'alterazione di coscienza; alcuni artisti si sono avvalsi di espedienti tecnici volti a creare suoni particolarmente insoliti, usando in modo "esasperato" effetti sonori all'epoca quasi inediti come delay e phasing, o inserendo nei brani registrazioni riprodotte all'indietro o a velocità modificata, voci o altri rumori, e così via. I testi dei brani sono spesso esoterici e descrivono sogni, visioni, o allucinazioni, come nel classico Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles.
Gli anni '60 negli Stati Uniti
L'uso di droghe con intenti di esplorazione artistica nel contesto di generi musicali come jazz, blues, rock e folk risale almeno ai primi anni sessanta. Fra i primi esempi di musica con evidenti riferimenti a esperienze allucinatorie legate all'uso di acido o sostanze simili si possono ricondurre all'opera di Bob Dylan e dei Byrds nei primi anni '60 (cui si aggregarono gruppi similari dell'area di Los Angeles come i The Palace Guard). L'Exploding Plastic Inevitable fu uno degli spettacoli d'arte più importanti e rappresentativi degli anni sessanta, un mix di Pop art, psichedelia e cultura underground, creato e presieduto dal noto artista Andy Warhol. Il suo esordio fu nel marzo del 1966 al Trip di Los Angeles, il locale di Elmer Valentine più alla moda in quel periodo; proiezioni di film underground (soprattutto dello stesso Andy Warhol), diapositive e luci stroboscopiche facevano da sfondo alle danze sessuali dei ballerini sadomaso vestiti in pelle e armati di frusta (tra cui Gerard Malanga), infuocati dal rock psichedelico dei Velvet Underground, che suonavano dal vivo insieme a Nico, e dalle droghe allucinogene come l'LSD. Il fenomeno esplose nella prima metà del decennio soprattutto nella scena folk statunitense, con artisti come Holy Modal Rounders, per passare al rock soprattutto con i Grateful Dead (fu soprattutto per riferirsi a questa celebre band che si diffuse negli Stati Uniti l'espressione acid rock, "rock (da) acido"). I "Dead" di quest'epoca sono celebri per il groove ipnotico delle loro performance dal vivo sotto l'influsso di LSD, in cui ogni brano poteva trasformarsi in una improvvisazione potenzialmente infinita (la durata del brano Dark Star in diverse incisioni dell'epoca varia da pochi minuti a quasi un'ora). Il gruppo introdusse anche l'uso di illuminazioni di scena speciali come "luci pulsanti proiettate nel cielo". I loro concerti più celebri (per esempio al Trips Festival del 1966) costituirono per gran parte del pubblico il primo incontro con il rock psichedelico e, allo stesso tempo, con l'LSD. Un altro gruppo influente dello stesso periodo fu la band di "folk-rock" dei Jefferson Airplane, che nel 1967 incisero i primi singoli di successo chiaramente psichedelici: White Rabbit e Somebody to Love. Nella città di Los Angeles si erano formati nel 1965 i Doors, il cui nome era tratto, significativamente, dal libro Le porte della percezione di Aldous Huxley del 1954 (nel quale la mescalina veniva presentata come uno strumento per espandere la coscienza). Il loro celebre singolo Light My Fire conteneva un riferimento in un celebre verso (che la televisione cercò invano di censurare durante l'apparizione live del gruppo all'Ed Sullivan Show): girl we couldn't get much higher (letteralmente: "ragazza, non potremmo essere più in alto", dove però l'"altezza", nello slang, si riferisce agli effetti della droga). Grazie all'influenza di questi artisti fondamentali (e molti altri minori) il fenomeno del rock psichedelico si diffuse fino a "contagiare" gruppi che sarebbero parsi molto lontani da quel contesto culturale, come i Beach Boys col loro album Pet Sounds e il singolo Good Vibrations del 1966.
Gli anni '60 in Inghilterra
Contemporaneamente alla scena americana, anche il Regno Unito conobbe una rapida diffusione di musica psichedelica a partire dalla metà degli anni '60. Uno dei primi esempi in questo senso è il singolo di successo Sunshine Superman di Donovan (1965). Mentre grandi gruppi come Pink Floyd, Moody Blues e Soft Machine iniziavano il percorso che li avrebbe portati a diventare predominanti nella scena del rock psichedelico, i Beatles portarono questa tendenza al centro dell'attenzione a partire almeno dal loro album Revolver (1966), con brani psichedelici (seppur in via molto embrionale) come Tomorrow Never Knows (ma anche la stessa Yellow Submarine può essere letta in questa chiave). L'album successivo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band del 1967 (un classico per molti motivi), in cui compariva tra l'altro la già menzionata Lucy in the Sky with Diamonds, viene spesso considerato come il primo esempio maturo di rock psichedelico inglese, poi portato alla massima espressione sempre dai Beatles con Strawberry Fields Forever. Secondo molti critici, però, non si può parlare di psichedelia nel caso dei Beatles: si tratterebbe infatti di un fenomeno commerciale, e le stesse canzoni manterrebbero un impianto tradizionale basato sul ritornello e una lunghezza di tre minuti circa. Meno commerciale e nettamente più incline allo Psichedelico è la traccia numero sei di Abbey Road: I Want You (She's So Heavy), in cui il ripetitivo riff e gli effetti sonori in sottofondo, della durata di circa 7 minuti, ricordano, seppur in maniera embrionale, il genere Heavy Metal e, a tratti, come detto, il Rock Psichedelico.
Sul versante blues-rock, la psichedelia iniziò ad emergere con band come i Yardbirds ed i Cream o con artisti come Jimi Hendrix (che pur essendo statunitense emerse musicalmente nel Regno Unito) e Syd Barrett. Furono però i Pink Floyd a portare alle estreme conseguenze il messaggio con i risultati più importanti (sia esteticamente che in termini d'influenza) a partire dal loro album di debutto The Piper at the Gates of Dawn, coevo di Sgt. Pepper dei Beatles (entrambi pubblicati nel 1967) e da molti considerato il vertice assoluto del rock psichedelico. Nello stesso periodo, elementi psichedelici divennero evidenti nella produzione di numerose altre grandi band, inclusi gli Who, che nell'album Tommy parlano della "acid queen" e i Rolling Stones (soprattutto a partire da Their Satanic Majesties Request).
La fine degli anni '60
La fine del decennio fu caratterizzata da una forte reazione di ostilità, anche politica, verso la cultura pacifista e libertaria che aveva caratterizzato gli anni precedenti, e questa reazione colpì anche la musica che questa cultura aveva prodotto. Alcuni musicisti si fecero portavoce, ciascuno a modo proprio, di questa reazione; per esempio John Wesley Harding di Bob Dylan si può considerare una sorta di manifesto del rifiuto del rock psichedelico a favore di un ritorno al rock "delle origini". Eric Clapton abbandonò i Cream opponendosi apertamente alla loro evoluzione in senso psichedelico; e persino i Grateful Dead abbandonarono gli aspetti più acidi del loro stile per riconfluire in un rock più mainstream con album come Workingman's Dead.
Molti degli artisti e dei gruppi che avevano intrapreso la via psichedelica negli anni '60 proseguirono il loro percorso di esplorazione musicale dando vita al rock progressivo degli anni '70, in cui l'uso di suoni insoliti e la struttura complessa dei brani psichedelici si combinava con influenze jazz, classiche, e altri elementi della musica d'arte. Per esempio gli Yes, uno dei gruppi di punta del movimento progressive, nacque dalle ceneri di tre band psichedeliche: i Syn, i Tomorrow di Steve Howe e i Mabel Greer's Toyshop. Altre eco psichedeliche risuonano nell'hard rock di gruppi come i Black Sabbath o nello space rock di Hawkwind o dei Gong (che sono forse uno dei pochi gruppi degli anni '70 di cui si potrebbe dire che siano rimasti effettivamente psichedelici nel senso originale del termine). Nel 1969 esce anche Breathe Awhile, unico album degli Arcadium, gruppo musicale che appartiene alla coda del movimento psichedelico inglese.