I Pink Floyd del 1971 erano reduci da tre anni in cui, grazie a centinaia di concerti in giro per il mondo, nuovi dischi in studio e colonne sonore per film, uniti ad un duro lavoro quotidiano, avevano messo in piedi una macchina artisticamente affidabile, anche se le incertezze sul futuro non li avevano abbandonati del tutto.
Nonostante il successo della suite Atona Heart Mother, tentativo in stile barocco che li aveva premiati con il loro primo podio nelle classifiche degli album inglesi, le loro aspirazioni artistiche non erano del tutto appagate. Fu per questo motivo che la band decise di ripartire da una musica semplice e molto più vicina al proprio stile. Le prime dichiarazioni rilasciate alla stampa in quei giorni da David Gilmour non lasciavano dubbi a riguardo: "Sarebbe davvero forte poter cambiare completamente direzione e godere della libertà di lavorare solo tra noi quattro, senza i condizionamenti dell'orchestra e del coro". E ancora: "Nel giro di pochi mesi si potrà sentire probabilmente un lato del tutto diverso del gruppo.
Atom Heart Mother è stato l'inizio della fine". Mentre la EMI promuoveva ATOM HEART MOTHER, la band si dedicò al nuovo disco senza troppe pressioni, occupando i primi giorni del gennaio 1971 con alcune nuove sedute di registrazione. L'idea era quella di abbandonare gli strumenti musicali e operare con suoni prodotti con oggetti di uso quotidiano. Questo progetto, Household Objects venne presto abbandonato, tornando nuovamente nei loro programmi alla fine del 1973.
A febbraio avevano registrato trentasei piccoli contributi sonori incisi senza una linea progettuale comune. Mason: "Quando abbiamo cominciato a lavorare a MEDDLE lo abbiamo fatto in modo completamente diverso rispetto a qualsiasi album precedente. Siamo andati in studio per un mese senza nulla in mano, e abbiamo passato il tempo a fare quelli che chiamavamo i 'Nothing; cioè delle semplici idee che buttavamo giù in maniera più che grezza. Potevano essere solo un paio di accordi, oppure l'idea di un ritmo, o altro ancora. Tutto veniva semplicemente buttato giù così com'era e poi lo esaminavamo.
Echoes venne fuori da quel lavoro, così come Fearkss e One Of These Days". Idee ed esperimenti personali di ognuno dei quattro Floyd furono presi in considerazione e grazie ad una selezione questi trentasei bozzetti sonori furono etichettati e numerati come Nothing 1-24. John Leckie: "Registravano tantissime piccole idee. Le chiamavano Nothing 1, Nothing 2 e così via, tino, mi pare, alla numero 36. Potevano essere dei riff o degli strani rumori, oppure suoni con il piano registrati dal Leslie. Il lavoro delle prime due settimane consisteva nel prendere quei piccoli spunti e metterli in ordine; la maggior parte finì in Echoes".
Questi frammenti furono assemblati ed intelaiati in una nuova struttura, una lunga suite capace di occupare l'intero lato del loro nuovo disco. A fine marzo la suite era completata e agli inizi di aprile il brano fu rodato con il titolo provvisorio di The Return gf-The Sin Of Nothing, in una versione che il 22 aprile fu presentata per la prima volta al pubblico. Le modifiche e le migliorie realizzate nei concerti venivano poi portate in studio ed inserite nella versione In una sorta di continuo work in progress. Le altre canzoni erano dei pezzi scritti in maniera normale dal resto della band, ricalcando la struttura del disco precedente. MEDDLE, fu pubblicato il 30 ottobre negli USA (raggiunse la posizione n.. 70) e il 5 novembre 1971 in Inghilterra (3° posto in classifica), rappresentando un ponte ideale tra l'iper-produzione degli anni precedenti e i lavori futuri, un vero e proprio cambio di rotta che sembrò fornire loro una precisa identità musicale e una profonda consapevolezza artistica.
L'album ottenne buone recensioni, in un clima generalmente favorevole. Una voce fuori dal coro quella del giornalista Michael Watts del Melodv Maker, che stroncò il disco con parole tutt'altro che tenere. La reazione di Waters non si fece attendere: come regalo di Natale fece recapitare al giornalista una scatola dì legno contenente un guanto da boxe che grazie ad una molla saltò fuori non appena il coperchio fu sollevato...