Adrian Maben.
Intervista sul Live At Pompeii. (Pink Floyd)
Intervista ( registrata e trascritta sul sito ) a Adrian Maben (Scozzese) regista fotografo del
Live At Pompeii dei Pink Floyd.
Pink Floyd Live At Pompeii e un matrimonio fra due mondi, due icone: il sito archeologico ha influenzato in una certa misura la rock band e la loro musica ha dato a Pompeii un nuovo spirito, un nuovo modo di guardare ai templi, strade e all’anfiteatro. E 'interessante notare che oggi alcuni ragazzi giovani visitano le rovine non solo per gli immortali tesori del passato ma soprattutto per provare a cercare il luogo dove i Pink Floyd si esibirono in quei quattro giorni ( e una notte ) dell’ottobre 1971.
Live At Pompeii fu concepito come un film anti-Woodstock. L'anfiteatro doveva rimanere completamente vuoto ad eccezione di un manipolo di tecnici e addetti alle riprese franco-italiani. Ma quando tornai a Pompei nel 1999 per il The Doctor’s Cut ho incontrato un gruppo di persone sulla cinquantina.
Qui a sinistra foto scattata all'evento.
Mi dissero che da ragazzi avevano marinato la scuola e si erano catapultati all’infiteatro per assistere al concerto dei Pink Floyd. Erano rimasti nascosti all'altezza degli archi nella parte alta della struttura. Si sono chiamati "I Ragazzi degli scavi" perché spesso si intrufolavano nel sito archeologico per giocare fra gli scavi.
Organizzare l'esibizione per il Comune nel 2015 è un onore sia per me che per tutte le persone che parteciparono alle riprese dell'epoca, così come al montaggio. Il tutto non sarebbe stato possibile senza l'aiuto del Comune stesso, cosi come è stato fondamentale il lavoro e la passione dei Ragazzi degli Scavi.
Il concetto del Memento Mori: il tempo ha cambiato sia noi stessi che il sito archeologico. "Pompeii Matters" è un'importante sezione dell'ultima stanza della mostra nel Comune perché svela come le mura e le strade abbiano sofferto l'incedere del tempo durante gli ultimi quarantacinque anni. La pioggia torrenziale è penetrata dentro le fondamenta necessitando di chiudere le case e alcune mura al pubblico. Cartelli di divieto sono spuntati come funghi ovunque.
Ma non c'è dubbio per me che la Soprintendenza, e con l'aiuto dei fondi europei continuerà a lavorare senza sosta per il Grande Progetto di Pompei affrontando i problemi con coraggio e intelligenza. Ogni volta che torno a Pompei sono sorpreso dalla generosità e dal senso dell'humor delle persone che vivono qui. Ogni volta che c'è un problema mi ripetono costantemente e carinamente: "non ti preoccupare".
Ho sempre sperato che avessero ragione! Dopo tutto,
rivisitare il Vesuvio e Pompei è un po' come tornare a casa".
ADRIAN MABEN
Intervista ( registrata e trascritta sul sito ) inaugurazione sulla Mostra Live At Pompeii il 04/07/2015 presso Casa Comunale Palazzo De Fusco Ingresso Fonte Salutare.